Ciao amici,
dopo 9 mesi di dolce attesa, è nata Emma. Ha un viso rotondo e roseo: se ne sta lì, delicata e tenera con quel profumo e quella morbidezza che solo i bimbi appena nati hanno.
In casa già il suo nome è sempre presente e il piccolo Alessandro la guarda da tutte le angolazioni per capire meglio che valore dare a quel termine che tante volte ha sentito in questi mesi “sorellina”.
Io e Annalisa, per questa seconda gravidanza, abbiamo scelto il parto in casa, accompagnati da due straordinarie ostetriche, che ci hanno permesso di vivere nei nostri spazi, immediatamente dopo la nascita di Emma. E così, eccoci da un momento all’altro diventare da 3 a 4, entusiasti e felici ma anche stanchi e un po’ spaventati. Se anche voi siete genitori, sapete benissimo di quale mix di emozioni sto parlando.
? Qui sotto un mio scatto nel primo giorno di Emma. Annalisa è radiosa e bellissima, Alessandro è curioso e divertito e la nuova arrivata si gode l’abbraccio di una copertina in cotone biologico e lana naturale.
In questi giorni, spesso ci chiedono perché abbiamo scelto il nome Emma. Io e Annalisa abbiamo letto con passione il romanzo Emma di Jane Austen, ci siamo innamorati della protagonista e abbiamo trovato nell’inizio del libro un buon augurio per la nostra piccola. La prima frase è infatti questa: “Emma Woodhouse, bella, intelligente e ricca, con una casa confortevole e un carattere allegro, sembrava riunire in sé il meglio che la vita può offrire.” Dall’altro lato, ci è piaciuto il significato del nome: gentile ma anche forte.
Scherzando, diciamo che ci piacerebbe diventasse una cuoca perché qui al San Salvador abbiamo tutti una vera e propria ossessione per il buon cibo. In realtà, vogliamo solo che sia libera e felice, che rispetti il mondo in cui vive, che sorrida spesso – sul viso e nel cuore – e che viva per sempre con mamma e papà ?.
Evviva la vita, un brindisi alle belle sorprese e a tutti voi.
Ciao amici,
Papà Federico e tutto il San Salvador