Ciao Amici,
eccomi di nuovo qui con il secondo appuntamento (se vi siete persi il primo, lo trovate cliccando qui) sulla storia del San Salvador, che quest’estate compie cinquanta anni di vita e 51 estati di attività!
Siamo ormai giunti agli anni Ottanta, quando tutto filava liscio: un lavoro impegnativo, ma divertente con ottima clientela, tante soddisfazioni, e molto da fare.
Questo perché negli anni 80 la riviera romagnola era sicuramente l’unica meta di grande turismo organizzato in Europa.
Tutto funzionò bene fino al 1989, l’anno delle mucillagini. La natura che reagisce alla noncuranza dell’uomo. Un evento tremendo che mise in ginocchio la fiorente economia di Romagna.
Oltre la mucillagine la serenità della nostra famiglia venne messa a dura prova da una serie di avvenimenti molto dolorosi.
Nel 1990 papà Giuseppe ci ha lasciato a causa di un brutto male che se lo porta via in piena estate – ed è stato molto difficile affrontarla con la necessità di offrire divertimento.
Cinque anni dopo io e mia sorella Elia prendiamo strade diverse con l’obbiettivo di rendere più autonome ed indipendenti le nostre due famiglie.
Io con Olga , Federico e Stefano resto al San Salvador, mentre Elia assieme a Giorgio e Lorenzo acquista l’hotel Edelweiss a 300 mt da noi.
Si prospettano anni felici e sereni al San Salvador, ma mia moglie Olga non trova più la forza di reagire una seconda volta al ritorno di un tumore e ci lascia il 2 gennaio 1996 dopo aver trascorso le festività natalizie a casa, nonostante stesse molto male. Se ne è andata, quando aveva soli 48 anni.
Nonna Maria per le stesse cause ci lascia nel 1998.
E così nel giro di pochissimi anni da una famiglia numerosa, unita ed invidiata rimaniamo solo in tre, io, Federico e Stefano.
Intanto, dopo i primi 25 anni di successi incredibili, gestire un hotel stagionale diventa sempre più complicato: la concorrenza si è moltiplicata e i turisti cominciano a spingersi alla ricerca di mete sempre più esotiche.
E’ complicato trovare le motivazioni per andare avanti, in ogni angolo ci sono ricordi e ogni amico/cliente ti riporta indietro nel tempo – e fa male.
Forse il segreto per andare avanti è proprio nel prendere forza dai ricordi, dalle emozioni passate e pensare che il futuro possa essere riprogettato insieme ad esse e con la complicità delle persone che fino a poco tempo fa erano li con te. . . .. che magari ora ti suggeriscono il cammino da lassù.
In campagna a malincuore vengono gradualmente abbandonate tutte le attività che richiedono molta manodopera, le viti, il vino, vitelli e mucche.
Rimangono i tanti alberi da frutta e un orto ben coltivato che rifornisce per buona parte il San Salvador, dove Federico e Stefano sono sempre più autonomi nella gestione ed iniziano ad intraprendere strade nuove.
Federico è impulsivo, sfrontato e visionario. Stefano più razionale, calcolatore e coi piedi per terra. Ma insieme formano un un’alchimia vincente.
Vengono così adottate in Hotel ogni anno scelte innovative, spesso prese a prestito da nuove realtà e inserite nel contesto romagnolo.
Siamo stati i primi a Bellaria Igea Marina nel 1993 a offrire acqua, vino e bibite gratuitamente ai pasti, i primi a fornire i teli da mare in uso gratuito a tutti i clienti.
Sicuramente i primi ad avere un’animazione come nei villaggi, tanto che per invidia alcuni altri alberghi fecero in modo di mandare la capitaneria di porto ad arrestare la nostra Animatrice mentre faceva risveglio muscolare in acqua con i clienti di tutta la spiaggia.
Dagli anni Novanta abbiamo adottato delle politiche di marketing rivolte alle famiglie, come il bimbo gratis o il piano famiglia. Il tipo di turismo – in fondo – che ci appartiene di più e a cui ci sentiamo legati: l’ambiente famigliare, i bambini, i legami di amicizia che possono nascere.
Ma adesso basta, ora tocca a Federico e Stefano raccontarvi cosa è successo negli ultimi due decenni al San Salvador.
Io vi aspetto quest’estate al San Salvador per festeggiare insieme un mezzo secolo di grandi soddisfazioni.
Un abbraccio da Bellaria Igea Marina,
Salvatore.