Ciao Amici,
anche se l’estate sta volgendo al termine, ho ancora voglia di farvi scoprire un pezzo della mia regione. Quella nascosta nell’entroterra tante volte sconosciuto e messo in ombra dalla nostra costa.
Così ho deciso di portarvi a spasso a Santarcangelo di Romagna – a soli una decina di chilometri dal nostro hotel. Mettete un giorno di pioggia o quel guizzo di vitalità che prende all’improvviso dopo un eccessivo relax da ferie e vi vien voglia di prendere l’auto e percorrere la strada statale per 10 chilometri fino a raggiungere la cittadina famosa per il suo essere slow.
Una volta a Santarcangelo che si fa? Dove si va?
Ecco la mia personale mini guida:
Santarcangelo, 5 cose da vedere in 120 minuti
1. Santarcangelo nasconde una storia sotterranea fatta di cavità, cunicoli e gallerie che costituiscono un’altra città: le grotte tufacee, composte in realtà da argilla e sabbia.
Sono dei veri e propri canali sotterranei attualmente utilizzati come cantine, ma furono anche rifugio per i cittadini durante i conflitti mondiali.
Situati nella parte orientale del colle Giove, sono disposti su tre piani e vengono distinti in “grotte a struttura semplice“ e a “struttura complessa”.
2. Altro simbolo cittadino situato in Piazzetta Galassi, nel cuore del borgo medievale è la torre campanaria alta 25 metri – eretta solo alla fine del 1800 in sostituzione alla più antica torre che una volta sovrastava la Porta Del Campanone Vecchio.
3. E’ in stile neogotico, ed insieme all’arco Ganganelli rappresenta il simbolo della città. L’arco fu disegnato dal famoso architetto imolese Cosimo Morelli, per celebrare l’elezione a papa del cardinale Lorenzo Ganganelli.
Oggi, l’arco è famoso perché durante la festa dei becchi a novembre si appendono le corna. Leggenda vuole che se passandoci sotto, le corna si muovano, il malcapitato è una persona tradita dal proprio amante.
4. Visitare Santarcangelo significa anche fare un percorso storico dal 1700 ai giorni nostri, all’interno del Museo dei Bottoni raccolti nel corso della sua vita da Giorgio Gallavotti, che con una passione travolgente vi racconterà ciò che si nasconde dietro ogni bottone.
5. Indietro nel tempo potrete andare anche entrando nella Stamperia Marchi, una delle botteghe più antiche della Romagna dove è conservato un esemplare seicentesco di mangano: una pressa a ruota per la stiratura dei tessuti di canapa e cotone, perfettamente funzionante fin dal 1663. Oggi nella stamperia si producono – alla maniera tradizionale – stoffe dipinte a mano con l’antica tecnica della “stampa a ruggine”.
Pronti a scoprire un altro pezzo di Romagna?
Appuntamento al prossimo viaggio insieme! 😉
Un saluto da Igea Marina,
Stefano.